Per una Politica che sappia ascoltare

Siamo arrivati ormai a ridosso della data stabilita per la presentazione delle candidature alle amministrative di Civitavecchia. Non si trova un accordo costruttivo e di valore né nel centrodestra né nel centrosinistra. Forti litigiosità e vecchie rivendicazioni rischiano di far arenare ogni possibilità di costruire un accordo che possa legare le forze politiche intorno ad un progetto di sviluppo che faccia decollare il territorio di Civitavecchia.

Non ci possiamo dimenticare che per essere eletti servono voti e ne servono tanti. E’ necessario coagulare migliaia di cittadini intorno a figure e progetti che siano in grado di muovere le coscienze ed animare le persone, bisogna coltivare il consenso ed indirizzarlo verso scelte che conducano ad un progresso sostenibile ed accettato.

Fino a qualche tempo fa la Politica era condotta da capibastone, si tenevano cene su cene per far quadrare accordi che non dimenticassero nessuno, si arrivava a gestire un consenso artefatto in nome di una rappresentatività dettata esclusivamente dal bisogno. Questo bisogno era di due tipi, da una parte quello di gente che si considerava emarginata e senza futuro e per guadagnare spazio si metteva a disposizione di chi promettesse di più. Dall’altra c’era chi aveva invece un bisogno di emergere, conquistare posizioni di potere via via più ardite per conservare quel consenso che gli serviva per essere evidente, per provare a contare qualcosa. Dietro questo scenario, condotto a cadenze regolari ogni volta che il popolo veniva chiamato al voto, i partiti tradizionali hanno assistito, muti ed increduli, allo sgretolarsi del consenso che la gente affidava loro ed alla perdita di credibilità e di rappresentatività all’interno delle istituzioni, dove il balletto di sedie e strapuntini che si è intrecciato intorno al tavolo della recente Giunta Tedesco ne è la dimostrazione più illuminante.

La perdita di rilevanza dei Partiti politici è anche collegata al fatto che Civitavecchia ha bisogni specifici, locali e che in maniera specifica devono essere urgentemente risolti. Sono fenomeni che non possono essere gestiti e governati da remoto, soltanto con sporadiche constatazioni e tagliando ipotetici nastri alla bisogna. . Inoltre si è finora assistito ad una eccessiva personalizzazione della Politica e dell’attività amministrativa. Esistono soggetti in cerca di affermazione personale che pur di risultare primi nella lista delle scelte sono disponibili a far crollare dietro loro ogni castello, a sfasciare tavoli ed a rimanere sordi agli appelli delle persone che dalla rinascita di questa addormentata Città potrebbero ricavare quanto basti per migliorare la propria vita ed invece sono condannati a sopravvivere a causa di narcisismi, personalismi ed egocentrismi che con la Politica e la buona amministrazione non c’entrano affatto.

E’ arrivato il momento di cambiare, Civitavecchia merita di più. Bisogna cambiare mentalità ed anche il metodo di approccio ai problemi che affliggono il territorio ed i suoi abitanti. Chi può fare la differenza sappia ascoltare il grido che viene da questa Città, sappia riconoscere quali siano gli interessi da porre al servizio delle Istituzioni e sappia dare una risposta ad una cittadinanza che chiede sempre qualcosa di più, quel qualcosa che può nascere solo dal dialogo e dalla condivisione di iniziative e progetti. Il tempo è sempre meno.

Cristiano Degni

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