Ripensare il centrodestra, unica soluzione per Tarquinia

Il destino del governo della Città di Tarquinia sembra segnato. Davanti al centrosinistra che compatto ha aderito al progetto del candidato Sposetti c’è un centrodestra che ancora non ha metabolizzato le incertezze ed il carattere scontroso che hanno distinto gli anni di permanenza di Alessandro Giulivi nel palazzo municipale.

Il centrodestra è spaccato come mai non poteva essere alla vigilia di un appuntamento elettorale. I partiti che lo compongono vivono la situazione in uno stato confusionale che avrà conseguenze pesantissime sul consento elettorale. Fratelli d’Italia ha una sola certezza: il suo candidato non sarà Alberto Riglietti e Giulivi vorrebbe imporsi anche sul fronte dei meloniani, dopo aver lasciato al palo quella Lega che lo aveva spinto con forza sulla poltrona di Sindaco. Il risultato di questi tentennamenti è la spaccatura di un centrodestra che, come narra la leggenda, se fosse unito vincerebbe di nuovo ma unito non è. Forza Italia non rimane con le mani in mano e sta preparando, in sordina, la candidatura di Maurizio Perinu.

A rompere lo stallo però c’è Martina Tosoni, ben vista dalla Lega e dall’Udc, che parte da una forte base di carattere civico ed è appoggiata da quella porzione di centrodestra che si sente indipendente dal correntismo e dai cosiddetti giochi di potere. Oltre a lei possono riservare grandi incognite il solito Gianni Moscherini, che però pare sul punto di rinunciare alla nuova avventura, ed Emanuela Poleggi che però sconta la sua vicinanza a Nazareno Dili, ex presidente della Multiservizi cittadina all’epoca del primo governo Giulivi ed al quale molti attribuiscono quella pessima congiuntura che è stata sotto gli occhi di tutti.

L’incertezza è talmente palpabile che Renato Bacciardi, considerato fino a qualche giorno fa papabile per Provincia, Agraria e Comune a capo della Lista Rocca è rimasto a saltellare sul posto, confinato nel campeggio ad attendere una “chiamata dall’alto”, Mazzola si sfila dai giochi per rientrare nell’ammasso del centrosinistra ed Antonelli si ridimensiona sperando di fare il presidente-ombra all’Agraria con Fanucci. Solo Guarisco rimane sul posto nel tentativo di recitare un ruolo di prima fila.

Per Giulivi in molti credono in un posto in Europa, scelta che potrebbe riaprire la partita nel centrodestra, partita che potrebbe bloccarsi di nuovo se la scelta ricadesse sulla sua fedelissima Presidente del Consiglio Federica Guiducci, talmente simbiotica a Giulivi da tarparsi da sola le ali.

A queste condizioni il centrodestra ha già perso le elezioni ancora prima di iniziare la vera e propria campagna elettorale. Ai tarquiniesi chi ci pensa?

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Cristiano Degni

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